Quando per la prima volta ho conosciuto Paolo La Cava, non avevo idea perché avesse deciso di chiamare il suo circolo, Tennis Atheneo, poi con il tempo ho capito che quella scelta non mirava solo a creare un istituto di istruzione superiore, un’accademia delle scienze (secondo la definizione letterale della parola) ma un luogo (un tempio) dove ogni singola persona potesse prendersi cura del suo fisico e della sua mente, divertendosi ed allenandosi.
Nell’antica Grecia l’Athenaeum era il tempio di Atena, Dea della saggezza e delle arti, ed è proprio in questo spirito che Domenica 4 Febbraio si è svolta la prima edizione del torneo s-doppio-mente.
Oltre alla grande affluenza, alla disponibilità dei maestri ed all’ impeccabile organizzazione, tutti gli atleti hanno disputato tornei di doppio giallo con spareggio finale in singolare a parità di punti, alla fine il nostro Salvatore Martinengo ha vinto il torneo dopo aver giocato circa 6 incontri di fila, oltre a provare, insieme a tutti gli altri, esercizi mentali specifici per lo sport del tennis, stazioni visive, allenamenti visuo-spaziali, esercizi di ricomposizione cognitiva, pratici, da fare durante il match.
Una novità che ha sorpreso piacevolmente anche molti genitori che mi hanno fermato domandandomi incuriositi a cosa serve questo esercizio piuttosto che quello, genitori che in alcuni momenti hanno “rubato” anche il posto al figlio nella stazione visiva, perché troppo incuriositi e con voglia di provare. Gli esercizi fatti non servono solo a migliorare i livelli di attenzione e concentrazione di ogni singolo tennista, ma anche a migliorare lo stile di vita dei vostri figli.
Ecco perché oggi nel 2018 lavorare sulla parte mentale è indispensabile nel tennis e nello sport. Molto spesso, lavorando anche in altri contesti sportivi, mi trovo davanti ad atleti che sono ancora carenti in questo e che se ben accompagnati ed allenati, sviluppano un incredibile forza mentale. Questa forza mentale, è quella che ti fa vincere il terzo o il quinto set, quella che ti aiuta nel dominare le emozioni, nel mettere a fuoco, nel giocare bene i punti importanti, ma la psicologia dello sport non si ferma qui, gli esercizi migliorano lo stile di vita, le capacità di problem solving, il rendimento scolastico, ma cosa più importante spingono l’atleta a ragionare, sia in campo che fuori. Oggi usare la testa nelle situazioni di stress, nelle situazioni di pericolo, o in contesti diversi, oltre lo sport, è una qualità che va seminata, curata e gestita. Oggi nello sport ed in particolar modo nel tennis bisogna dare spazio all’ allenamento mentale, come alla parte atletica, come alla tecnica, come all’analisi tattica. Ricordo ancora quando io, giovane tennista, negli anni 90, ascoltavo i maestri rispondere; ad una crisi di pianto o ad una paura immobilizzante: “nun ce pensa è cos’è niente!”.
Beh! Qui potrà aiutarmi il buon vecchio De Filippo, che rispose in una sua commedia: “alla fine a furia di dirlo…siamo diventati noi due cose di niente !!”.
Vedete, il torneo che si è giocato all’Atheneo domenica, non è solo la prova di un grande successo, visto l’altissimo numero di partecipanti, segno questo di grande curiosità anche, ma è soprattutto un segnale, il segnale che oggi, la richiesta di genitori e atleti, di maestri e tecnici per allenare la testa, oltre al fisico sta diventando sempre più importante, sempre più specifica. Per affrontare tale richiesta c’è quindi bisogno di una risposta altrettanto specifica, di professionisti che siano psicologi e psicoterapeuti, specializzati in psicologia dello sport (perché sono loro che hanno la visione più completa della mente umana) non basta un semplice psicologo, non basta che sia specializzato in psicoterapia ma serve un ulteriore specializzazione, un ulteriore specificità. Perché solo chi ha fatto e respirato sport può capire alcune dinamiche. Mi perdonerete questa mia piccola digressione, ma è importante secondo me chiarire il punto, il tennis all’Atheneo è quello che si gioca con la testa, è quello che ci piace.
Perché è il tennis della cura della persona, è il tennis del benessere, fisico e mentale, è il tennis che ci fa battere il cuore, che è attento ai dettagli. Questo grazie ad uno staff competente, che respira cultura e sport e la fa respirare a tutti i suoi atleti…è lo spazio che cerchiamo per stare bene con noi stessi.
Vorrei ringraziare tutta l’organizzazione per il grande successo, sicuramente con Paolo rifaremo presto qualcosa di simile, sempre nell’ ottica del benessere sportivo, per adesso vi saluto usando una sua frase, che si rispecchia un po’ nella vita di tutta la mia famiglia……….. VIVERE DI TENNIS !!
Dott. Luca de Rose
Psicologo e Psicoterapeuta
Psicologo dello sport